Con la Sala detta dei Leoni e dei Leopardi (o ghepardi) inizia la visita ai grandi locali affrescati della Rocca, realizzati nel Quattrocento e restaurati all’inizio del secolo scorso.

Tra queste mura si svolgeva la vita pubblica della corte feudale. La sala deve il suo nome alle pitture che alternano leoni e ghepardi, questi ultimi impiegati nelle battute di caccia medievali. I due animali raffigurano i corpi di imprese araldiche, rappresentazioni simboliche di virtù, alleanze e intenti politici, e sono contornati da corone cosiddette graminee o ossidionali, emblema di imprese militari.

Il tema predominante del ciclo è la stretta alleanza tra i Contrari e gli Estensi. Sulla volta affrescata, infatti, sono visibili l’aquila bianca ad ali semispiegate su fondo azzurro, stemma estense nella sua versione più tradizionale, e l’arma dei Contrari, composta da un inquartato con aquile estensi e fusati oro e azzurro. Tra i due emblemi si scorge l’Agnello pasquale, emblema della Ressurrezione di Cristo e simbolo di purezza. Le armi della famiglia Boncompagni collocate sulle porte della sala furono dipinte dopo il 1577.